sabato 25 dicembre 2010
Buon Natale da Gente Nuova
E’ Natale ogni volta
che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.
E’ Natale ogni volta
che rimani in silenzio
per ascoltare l’altro.
E’ Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.
E’ Natale ogni volta
che speri con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.
E’ Natale ogni volta
che riconosci con umiltà
i tuoi limiti e la tua debolezza.
E’ Natale ogni volta
che permetti al Signore
di rinascere per donarlo agli altri.
Madre Teresa di Calcutta
giovedì 9 dicembre 2010
I valori della vita
Il valori sono ciò che reputiamo più importanti. Apprezzare qualcosa significa darle importanza. Se vuoi capire cosa può essere un valore fai questo piccolo esercizio.
Pensa ad una persona che secondo te ha realizzato qualcosa di bello nella vita, una persona che ammiri, che puoi considerare un modello da imitare, da prendere come punto di riferimento.
Ok, questo è il primo passo. Ora devi farne un altro: domandati perché lo consideri un tuo modello. Qual è la sua caratteristica che più apprezzi, che vorresti avere?
Fatto anche questo? Adesso dovresti sapere che cosa è un valore. Sì, esatto. Proprio quella caratteristica che hai pensato: il coraggio, la costanza, la determinazione, la bellezza, la generosità… l’onestà, la disciplina, il rispetto…
I valori sono le tessere di un mosaico che compone la nostra vita e le nostre scelte.
Chi conosce i propri valori e vive in base ad essi riesce ad essere felice e a realizzare ciò che vuole. C’è una grande forza nelle persone che conducono la propria esistenza con coerenza seguendo i propri valori. In questo modo anche le loro azioni sono un tutt’uno con la loro vita. La forza di prendere decisioni si basa sulla chiarezza dei valori.
Le persone che diventano modelli per gli altri sono spesso persone che hanno più riferimenti a proposito di ciò che conduce al successo, proprio perché hanno ben chiari i loro valori e su cosa puntare ogni giorno.
Quali sono i valori che vuoi che caratterizzino la tua vita e il tuo futuro? Non devi deciderli domani, ma oggi. Devi valutare bene quali sono i valori che reputi più importanti, quelli senza i quali non potresti vivere, perché essi segneranno quello che tu diventerai.
Josheph Wood Krutch diceva che “ogni volta che nasce un valore, l’esistenza umana assume un significato nuovo”.
Far nascere un valore in noi non significa solo pensarlo, rifletterci sopra…
C’è un momento in cui dobbiamo smettere di valutare ed entrare in azione. I valori devono essere praticati e tradotti in azioni. Queste devono essere azioni positive!
Sono i valori che fanno i geni, gli eroi e i santi.
Ecco la forza magnetica che hanno i valori nella nostra vita ed è per questo che puntiamo a “trasmettere una corrente positiva di valori tra i giovani”. Conoscere i nostri valori è essenziale per vivere rispettandoli e rispettandoci.
lunedì 6 dicembre 2010
L'ultimo regalo
"Il mio sogno era di avere un giorno felice e oggi l’ho avuto", ecco una delle frasi più belle del film “The ultimate gift” di Michael O. Sajbel. Un film ai più sconosciuto che vi consiglio di vedere, magari con gli amici, come ho fatto anch’io.
Il vecchio e ricco Howard “Red” Stevens (interpretato da James Garner) è morto. Il giovane e viziato Jason Stevens (alias Drew Fuller) è l'unico membro della famiglia, che apparentemente, non sembra ricevere una parte di eredità alla morte del nonno. Forse a lui è riservato il gruzzolo più grande…
Il “caro” vecchio nonno ha però indicato nel suo testamento un misterioso "ultimo regalo" per il nipote Jason, che gli sarà consegnato solo dopo aver completato 12 prove…
Tu cosa avresti fatto? Ti saresti lasciato scappare l’opportunità di incassare un assegno miliardario? Avresti abbandonato la sfida pensando in una misera parte di eredità? Avresti affrontato le 12 sfide solo per curiosità, per non darla vinta al nonno…?
Non so cosa avresti fatto tu, ma io avrei fatto come Jason. Avrei accettato e intrapreso la prima prova!
Ecco come inizia il film, Jason prende la prima busta e scopre che il primo dono è quello del lavoro. Per un ragazzo che non è mai nemmeno salito in un autobus sicuramente non sarà facile imparare che dobbiamo lavorare ogni giorno per ottenere la felicità, la motivazione, la tenacia e la perseveranza.
Molti sono gli insegnamenti, i “doni” che il nonno tramite le varie prove lascia al nipote.
- I soldi non sono tutto nella vita, ci sono altri aspetti importanti per ottenere la felicità.
- Si impara sempre da altre persone a prescindere dalla loro età, razza o classe sociale.
- Ogni giorno si deve vivere intensamente, con amore e generosità, come se fosse l'ultimo giorno della propria vita.
In una società caratterizzata, come la nostra, dai consumi, con famiglie disgregate, dove gli interessi personali prevalgono su quelli degli altri, Jason scoprirà a valutare la vita per quello che è, a viverla con gioia, ad aiutare gli altri, a riconoscere quali sono i propri obiettivi e mettere tutto se stessi per raggiungerli.
Grazie alle persone che trova, tra le quali la piccola Emily (interpretata dalla simpaticissima Abigail Breslin), imparerà ad essere felice nonostante gli ostacoli, a pensare prima agli altri che a se stessi e a valutare il grande valore dell’amicizia (di cui abbiamo già parlato qui) e della lealtà.
Jason imparerà ad avere un sogno! Ecco quello che auguro a tutti voi, di avere un sogno, grande o piccolo che sia. Un sogno che metta insieme i valori più alti che possiate raggiungere, che vi faccia migliorare ogni giorno e che vi stimoli sempre a crescere. Ogni mattina, quando apro gli occhi, ho davanti a me il mio sogno! E tu?
mercoledì 1 dicembre 2010
Il potere della televisione
giovedì 4 novembre 2010
Giovani e nuove tecnologie
(Questo post può essere letto da un “lettore normale” in circa 3 minuti: se non avete questo tempo “virtuale” passate direttamente all’elenco a punti…)
Avete mai pensato che differenza esiste tra un orologio con le tre lancette e quello con il display dove compaiono dei numeri? Una differenza notevole! Le tre lancette del primo orologio posso indicare uno qualsiasi degli infiniti punti della circonferenza del quadrante, nel secondo caso invece i numeri del display posso solamente indicare gli 86.400 momenti in cui possiamo suddividere un giorno (considerando i secondi).
Se avete capito questa differenza allora avete capito cosa significa analogico (primo caso) e cosa invece si intende per digitale. Semplice vero?
È proprio delle nuove tecnologie digitali che vorrei parlare in questo post… e come non parlare di questo argomento quando proprio in questo momento sto scrivendo la pc, ascoltando la musica con l’mp3, senza contare che pochi minuti fa ho ricevuto un sms e subito dopo ho fatto una telefonata con il mio cellulare. Anche voi in questo momento, se state leggendo questo post, vi trovate ad utilizzare una delle nuove tecnologie.
“Tecnologia” non significa solamente uno strumento, una macchina “neutrale”, ma qualcosa che provoca un cambiamento nella vita dell’uomo, nei sui comportamenti, nel suo modo di comunicare e nel suo modo di vedere se stesso.
“Nuove” non si riferisce al fatto che appare qualcosa che prima non c’era, ma che la tecnologia ha un carattere di novità, perché inserendosi nella vita di ognuno di noi, entriamo in simbiosi con essa, la ricomprendiamo e la vediamo come una protesi di noi stessi. Ecco che si viene a creare una nuova realtà: quella virtuale.
Oggi però la questione è molto più complessa (qualcuno di voi potrebbe dire “perché fino ad ora ti sembrava facile quello che hai scritto?”). Ci troviamo di fronte alla fusione di più forme, mezzi tecnologici e piattaforme: la tv passa per internet, l’internet passa per il telefonino e così via.
Il cambiamento provocato dalle nuove tecnologie sta entrando nella mente e nel cuore dei più giovani e ricordando che “ciò che passa per la testa, esce; ciò che passa nel cuore, mettere radici; ma solo ciò che si insinua nei sentimenti è ciò che realmente rimane e segna i valori esistenziali” possiamo analizzare insieme alcuni problemi di questo cambiamento.
Cercherò di fare un breve elenco di questi problemi:
1. Presentismo: le nuove tecnologie accentuano il presente. Dove si trova il meglio per ognuno di noi: nel presente o nel futuro? Cosa succede della storia? Del nostro passato?
2. Realtà o virtuale? La mente e il cuore, proprio come accade nel film Inception , si può confondere tra reale e virtuale. Cosa dà più soddisfazione: la realtà come la vedo e la “devo” vivere, che a volte è difficile e dolorosa, o la “realtà” virtuale che posso cambiare e manipolare a mio piacimento?
3. Tempo cronologico: possiamo vivere varie storie simultanee, vari “io”: qual è la nostra vera personalità allora?
4. Velocità, rapidità, simultaneità: non c’è spazio per la riflessione. Le informazioni ci arrivano così velocemente che non abbiamo il tempo di verificarle, di farne un’analisi critica… Eliot a suo tempo si domandava: “Dov'è la sapienza che abbiamo perduto nell'informazione?”
5. Tutto diventa un gioco: abituati come siamo a giocare con la rete, con i videogiochi, nintendo, playstation, rischiamo di vivere anche la nostra vita come un semplice gioco? Prendiamo lo studio, i rapporti affettivi come un gioco?
6. Tutto, subito e di tutto! Questo ci porta all’isolamento, all’individualismo, sottolineando come la rete e le nuove tecnologie sono il “Regno del pardosso”. Se da una parte promettono e permettono maggiori contatti, maggior comunicazione, non vediamo sempre più giovani chiusi in se stessi, con problemi affettivi e che non sanno rapportarsi serenamente con gli altri? Un autismo generalizzato?
7. Fretta del risultato: la così chiamata “sindrome del drogato”. Dobbiamo forse riscoprire il valore dell’attesa? Che ogni cosa ha un suo tempo di maturazione?
8. Tutto è mutabile: anche l’uomo non ha più nulla di fisso, nemmeno la sua natura. Se niente è più imprescindibile, tutto può cambiare… viene in mente anche a voi il relativismo che permea la società in cui viviamo?
9. Globalizzazione per tutti? È veramente così, oppure proprio chi avrebbe più necessità di questi mezzi, di queste risorse, viene direttamente escluso dalla comunità dei cibernauti?
10. Identità ed intimità: è veramente salvaguardata? La nostra vita sociale come sta cambiando? Siamo vicini ad una situazione di “ipercontrollo statale”, dove in qualsiasi momento possiamo essere controllati?
Mi fermo a 10, perché è un numero che mi piace. Voglio solo concludere dicendo che le nuove tecnologie comprendono qualsiasi ambito della nostra vita (salute, messaggi, acquisti e vendite, tempo libero, cultura…). Sono convinto che le nuove tecnologie siano una preziosa risorsa che noi giovani abbiamo tra le mani e non possiamo perdere questo potenziale, ma dobbiamo coglierlo e imparare ad utilizzarlo per promuovere una cultura di valori positivi.
lunedì 6 settembre 2010
Ecco come usare Facebook
- più di 6 milioni di minuti sono dedicati a fb a livello mondiale
- più di 10 milioni diventano fan di qualche pagina
- oltre 60 milioni di foto caricate settimanalmente
- oltre 2.000 ogni mese
- più di 2 milioni di contenuti condivisi
- gli utenti italiani nel mese di giugno 2010 erano 16,6 milioni
- circa l'85% degli studenti dei college ha un profilo sul sito
- il 60% accede al sito quotidianamente
- l'85% almeno una volta la settimana
- 93% almeno una volta al mese
- le persone passano circa 19 minuti al giorno in fb
- il 10% del tempo che si passa in internet è su social network
- fb oggi è valutata 25 miliardi di dollari
- più di 500 milioni di iscritti
giovedì 26 agosto 2010
Un anniversario speciale
Cento anni fa è nata una donna che ha ispirato milioni di persone, che ha cambiato il destino di una nazione e ha permesso a molti di godere della propria vita e di arrivare in maniera dignitosa alla morte, “Adesso posso morire da essere umano” hanno detto molti di coloro che lei ha accudito.
Oggi (26 agosto), in tutto il mondo, si stanno svolgendo commemorazioni, feste e cerimonie in suo ricordo. Una persona difficile da dimenticare per chi l’ha conosciuta e facile da amare, per quelli che come me hanno letto qualche sua biografia.
Una donna che possedeva energie illimitate, era un’organizzatrice nata e un’animatrice entusiasta di tutte le attività che intraprendeva. Era incessantemente impegnata nella lotta contro la povertà, la fame e tutti i soprusi di questo mondo.
Ha collezionato numerosissimi premi e medaglie, dal Premio Nobel per la Pace nel 1979 alla Medaglia di Cerere della FAO alla Nazioni Unite. Ha conquistato il “Voice of America’s International Women’s Year” per lo sviluppo del ruolo delle donne, il premio internazionale “Albert Shweitzer” dall’Università del North Carolina, il Premio Magsaysay per la Pace, il Premio Templeton, la Medal of Freedom consegnata dal presidente Regan, la Medaglia d’Oro dal Congresso degli Stati Uniti… Nella biografia che ho letto qualche mese fa “Una vita straordinaria” un intero capitolo è dedicato ai riconoscimenti che ha ottenuto.
Non è finita qui, pensate che ha ricevuto non una, ma una serie di laureae Honoris Causa: Studi umanistici dall’Università di Washington, Letteratura in India, Teologia alla Cambrige University, Legge nella Nuova Scozia e una ad Harvard. Probabilmente ne ho lasciata qualcuna per strada, ma credo che questo possa bastare a delineare il profilo di questa donna stupenda.
Ha detenuto un ruolo importante sulla scena del mondo a livello internazionale che è comprovato dai molteplici rapporti e scambi di lettere con presidenti (come George Bush e Saddam Hussein per esempio), autorità, principi e principesse, personaggi dello spettacolo, imprenditori e con le persone più influenti della società dell’epoca. È stata eletta persona più ammirata del XX secolo, ma è sempre stata caratterizzata da una grande umiltà: “Nessuno pensa alla penna, mentre legge una lettera. Vuole solo conoscere l’intento della persona che l’ha scritta.”
Amava e metteva al primo posto il valore della vita lottando in maniera determinatissima contro ogni forma di omicidio, suicidio e infanticidio. Si è schierata più volte per la difesa della vita dei più piccoli arrivando a dire: "Se una madre è capace di uccidere il suo bambino, allora tutto è possibile".
E’ stata una delle più importanti promotrici del ruolo della donna nella società affermando e ribadendo che “Esiste il potere della donna, che nessun uomo può supplire – il potere di dare la vita, il potere dell’amore… La grandezza delle donne sta nel loro amare gli altri, non se stesse”.
Una delle frasi che per me l’hanno caratterizzata è: fare cose ordinarie in maniera straordinaria. Che semplicità e che grandezza, non trovate? Se ci pensate è davvero il segreto di una vita, quello di riuscire a fare le cose di tutti i giorni in modo veramente particolare. Non si deve cercare qualcosa di imprevedibile, di inatteso, di spericolato, ma semplicemente fare il proprio semplice dovere in modo incredibile.
Il suo vero nome era Agnes Bojaxhiu, ma tutti la conoscono come Madre Teresa di Calcutta. Molti l’hanno acclamata santa prima del tempo e ricordando quello che disse prima di morire, mi lascia ancora una volta piacevolmente stupito e quasi incantato per il modo meraviglioso con il quale riusciva a far diventare una cosa difficile, così semplice: “La santità non è un privilegio di pochi. È un semplice dovere, per voi e per me”.
martedì 17 agosto 2010
Mondiali paralimpici a Eindhoven
sabato 7 agosto 2010
Buone vacanze e buona lettura
N. 2: Appiccare subito il fuoco.