lunedì 24 gennaio 2011

Europa, giovani e valori


Oggi più che mai sentiamo parlare di Europa… “siamo l’Europa”, “la nostra Europa” molti dicono.

Se chiedessi a te di dare una definizione di Europa? Probabilmente inizieresti a parlare di qualcosa che ha a che fare con la geografia

È veramente così facile definire l’Europa dal punto di vista geografico? Perché alcuni Stati appartengono all’Europa? Per quale motivo Stati molto vicini non vi appartengono? Qual è il suo confine ad est? Chi lo ha stabilito e perché? Il suo confine a sud… nel mare… dove finisce?

L’Europa non è un continente nettamente definibile dal punto di vista geografico, per questo molti parlano di continente Euroasiatico.

L’Europa è qualcosa di più. È un concetto culturale e storico.

Sono stati i valori a dare forma al concetto di Europa che abbiamo. Saranno i valori a plasmarla e a farla diventare quello che veramente deve essere: a farle scoprire una volta per tutte le sua vera identità. Se da un lato l’Europa di oggi si sta “rafforzando” dal punto di vista economico e politico, è innegabile la sua crisi di valori.

L’Europa che viene consegnata a noi giovani è un concetto da far diventare realtà. Il concetto c’è, i valori fondamentali sulla quale è stata fondata e si è sviluppata ci sono, ma devono essere riscoperti, vissuti e trasmessi agli altri. I valori dell’Europa sono infatti universali, ossia validi per tutti gli uomini, per questo il concetto stesso di Europa non può chiudersi in se stesso, ma deve aprirsi agli altri. Possiamo dire che Europa significa apertura!

Il valore della solidarietà e della generosità parte proprio da qui e fonda le sue basi in un altro valore, quello più importante per l’intera umanità: la dignità.

Il valore di dignità, come lo concepiamo oggi, è nato in Europa. È qui che per la prima volta tutta l’umanità, ogni singolo uomo, è stato visto uguale agli altri. È qui che la vita umana, di qualsiasi uomo, dall’inizio alla fine della sua esistenza, è diventato il valore più importate.

È in Europa che nasce il vero valore di fedeltà. Pensa a ciò che ha caratterizzato l’Europa per secoli e ancora la caratterizza: il matrimonio monogamico tra uomo e donna. È questa la cellula fondamentale della nostra società e in questo nucleo (che non possiamo perdere) si scopre il vero valore della fedeltà. Il concetto di famiglia, come componente stabile e fondamentale della società, nasce qui.

L’Europa è caratterizzata da tantissimi altri valori, quelli che più la definiscono e che dobbiamo portare avanti con forza, sostenere e ravvivare (oltre a quelli già detti), sono l’educazione, la cultura, il lavoro, la libertà, l’accoglienza, la giustizia

Che cosa possiamo fare insieme, affinchè questo concetto di Europa si trasformi in realtà?

Conoscere meglio questi valori? Capirli fino in fondo? Viverli pienamente?

giovedì 20 gennaio 2011

Comunicazione e giovani

Una delle tre aree sulla quale puntiamo per realizzare il nostro progetto di “creare e trasmettere una corrente positiva di valori tra i giovani” è la COMUNICAZIONE.

Non possiamo non comunicare! Ecco cosa dice il primo assioma della comunicazione. Ognuno di noi non può fare a meno di comunicare. Pensate a quante volte il silenzio è comunicazione: una pausa, messa al punto giusto, della durata giusta, né troppo corta, né troppo lunga, lascia un messaggio in chi ascolta molto più forte di mille parole.

Ognuno di noi dovrebbe fare qualcosa, impegnarsi per riuscire a comunicare ed imparare a farlo al meglio. Esistono molti corsi per migliorarsi in questo, si possono leggere molteplici libri, ma il consiglio migliore per aumentare la capacità di comunicare in pubblico è quello di buttarsi e provare, riprovare e riprovare! L’esperienza, supportata dalla conoscenza teorica, è l’arma vincente.

Tu come ti senti sotto questo aspetto? Ti ritieni un grande comunicatore? Sei capace di farti capire? Quanto vale quello che dici ai tuoi amici e a chi ti circonda? Riesci a farti ascoltare? Riesci soprattutto ad ascoltare? Sì, proprio così: sei bravo ad ascoltare? Una caratteristica del comunicatore è il saper ascoltare, saper rispondere alle esigenze di chi ti sta davanti. Non solo ascoltare con le orecchie, ma con gli occhi, con il corpo, con il cuore…

Perché è così importante per l’uomo la comunicazione? Questa risposta può darcela l’antropologia… wow che parolona…. non preoccuparti, significa semplicemente che dobbiamo chiedere la risposta a questa domanda a chi si occupa di quella particolare scienza che studia l’uomo dal punto di vista sociale, culturale, fisico, scendendo in profondità fino a toccare e descrivere la nostra natura umana. Che lavoraccio non trovi? Interessante però.

Grazie all’antropologia possiamo capire, per esempio, che la comunicazione si basa sul linguaggio che nell’uomo ha tre funzioni: descrittiva, comunicativa ed esistenziale. Mentre le prime due funzioni (descrittiva e comunicativa) si capiscono al volo, la terza è più complicata. Proprio questa funzione esistenziale ci fa capire che l’uomo (ognuno di noi) quando comunica, trasmette se stesso, la propria interiorità, ciò che è veramente. Non solo. Comunicando, l’uomo esce da se stesso, supera i proprio limiti, può persino superare i limiti di tempo e spazio (descrivendo eventi passati o anticipando il tempo con descrizioni del futuro)…

Ecco perché in molti definiscono la comunicazione un “mettere in comune qualcosa”.

Mi rimane una domanda: la comunicazione può essere considerata neutra? Se non lo è, come possiamo imparare a comunicare bene il bene? A trasmettere qualcosa di positivo?

Avrei voluto dire qualcosa anche sui mass-media, che sicuramente occupano una buona fetta nel campo della comunicazione, ma sarebbe diventato un post troppo lungo… per oggi basta… per quanto riguarda i mezzi di comunicazione ci diamo appuntamento in un prossimo post (ops… abbiamo appena comunicato il futuro).

giovedì 13 gennaio 2011

Messi: Pallone d'Oro

Molti conosco Lionel Andrés Messi, calciatore argentino che gioca nel Barcellona, con il soprannome di Leo. Un nomignolo che richiama certamente alcuni stupendi valori, primo tra tutti il coraggio.


Pochi sapranno che il Pallone d’Oro 2010, di lontane origini italiane (grazie al suo trisavolo Angelo), allora sconosciuto, veniva chiamato dai compagni di classe e dagli amici Pulga. Se sai un po’ di spagnolo avrai già capito che questo appellativo di certo non ha la stessa valenza dell’attuale Leo.


Pulga significa pulce e non fa certo pensare al coraggio, alla forza e alla potenza del re della savana… Anzi!


In realtà, Messi, Pallone D’Oro per due anni consecutivi (2008-2009 e 2009-2010) di coraggio e talento ne ha da vendere. È dotato anche di altre grandi qualità e di valori straordinari. Dopotutto ha dovuto affrontare anche lui delle prove difficili nella vita (dico anche lui perché nemmeno la vita di un altro personaggio importante di cui ho parlato qui è stata così facile). Eppure entrambi ce l’hanno fatta e sono due grandissimi esempi per moltissimi giovani.


Ti voglio raccontare brevemente (so che non sono così bravo nell’essere sintetico ;-)) cosa avrebbe potuto fermare la super carriera calcistica del grande Messi.

Nessuno può negare il grande talento calcistico di “Pulga-Leo”, notato anche dallo stesso Maradona che ha detto: Il pallone gli resta incollato al piede; ho visto grandi giocatori nella mia vita, ma nessuno con un controllo di palla come quello di Messi”.


Eppure ancora ragazzo gli viene diagnosticata una malattia che provoca un ritardo nella crescita delle ossa. A 13 anni perde l’occasione di entrare in una squadra importante proprio a causa di questo problema di salute che lo blocca ad una statura di 140 cm circa. La soluzione c’è, ma costa circa 900 dollari al mese. Una terapia ormonale irraggiungibile per le condizioni modeste della sua famiglia. In Argentina non c’è alcuna possibilità di raggiungere il suo sogno.


Il giovane Messi avrebbe dovuto abbandonare il suo sogno di diventare un grande calciatore: da solo non ce l’avrebbe mai fatta.

Con l’aiuto della sua famiglia (uno dei valori più grandi della nostra società), che, per aiutarlo, si trasferisce in Spagna, Lionel sostiene un provino nel Barcelona e ottiene dal club catalano la copertura delle spese mediche per la cura ormonale.


Raggiunge così gli attuali 169 cm e in pochi anni tutto quello che un calciatore può sognare!

Con il secondo Pallone d’Oro consecutivo entra anche lui nella storia.


Cosa possiamo imparare da Lionel Messi?


I piccoli ritocchi fatti quotidianamente finiscono per creare dei miglioramenti complessi. Il valore dell’impegno al miglioramento continuo e ad un aumento costante del livello delle proprie capacità ti farà ottenere grandi ed inaspettati risultati. Un continuo impegno ad aumentare costantemente i propri standard, i propri obiettivi è ciò che crea la differenza…


È vero, nessuno di noi può cambiare quello che siamo per natura. Nessuna pulce potrà mai diventare un leone, ma potrà imparare a saltare sempre più in alto, cosa che il leone non potrà mai fare!


Il sistema per migliorare la nostra vita è prendere a modello quella di chi ha già avuto successo. Scoprire le loro idee, le loro strategie e il loro valori. I modelli di cui abbiamo bisogno sono intorno a noi ogni giorno. Il difficile a volte è scoprire quali valori hanno reso grandi questi personaggi e saperli mettere anche nella nostra vita.


La nostra mission è questa “creare una corrente positiva di valori” (lo puoi leggere nel nostro primo post) e che ogni giovane possa concentrarsi su ciò che è veramente importante: i proprio valori!


Quali sono i valori che più apprezzi negli altri? In coloro che ammiri?

domenica 9 gennaio 2011

Walt Disney

“All our dreams can come true, if we have the courage to pursue them”

“Tutti i nostri sogni possono diventare realtà se abbiamo il coraggio di perseguirli” by Walt Disney

Non riuscirò mai a scrivere qualcosa di più bello di quello che ti sto per raccontare (mai dire mai…)!

Questo post lo voglio dedicare a tantissimi miei amici e amiche, ai veri appassionati Disney a qualcuno in primis.

È per te che, in questo periodo natalizio, hai visto un film, un lungometraggio animato o un classico Disney. Probabilmente non sarai stato così fortunato come me, da aver potuto giocare a Trivial Pursuit Disney e nemmeno da aver esultato per una vittoria schiacciante! (tutto merito di una super squadra).

Voglio raccontarti la storia di un lungometraggio animato che ancora nessuno si è azzardato a realizzare, ma che sicuramente troverà presto luce e successo.

Come tutte le storie più belle ci vuole un degno inizio…

Questa è la storia di un sogno, uno di quei sogni che tutti i bambini hanno e che solo una persona veramente speciale poteva realizzare, qualcuno che se proprio doveva sbagliare, l’ha fatto nel senso di sopravvalutare le proprie capacità… (cosa che consiglio di fare a tutti, visto i risultati).

Tutti abbiamo dei sogni… tutti siamo convinti, nel profondo del cuore, di poter realizzare qualcosa di grande nella nostra vita, tutti crediamo che grazie a noi gli altri possano diventare più felici. Tutti abbiamo dei sogni… ma solo il protagonista di questa storia fu in grado di toccare gli altri in modo speciale.

Non corriamo troppo: tutto ebbe inizio molto tempo fa, quando ancora i treni andavano a vapore...

Già, perché è proprio da uno di questi treni che, una mattina, scese, insieme ai suoi tre fratelli e alla sua sorellina, che stava tra le braccia di due amorevoli genitori, un bambino che all’epoca non si rendeva conto che avrebbe realizzato il suo sogno… e quello di tanti altri. Nessuno poteva immaginare che quel bimbo avrebbe cambiato il mondo in meglio.

Questo bambino aveva una grande immaginazione e una fervida fantasia ed era contentissimo di essersi appena trasferito con la famiglia in un paesino di campagna, pieno di verde e di campi dove poter correre e giocare con gli altri bambini.

Presto scoprì, che la vita, gli aveva riservato delle giornate ben più dure: giornate di lavoro nella fattoria di suo padre. All’inizio il lavoro non era poi così pesante, ma quando i suoi fratelli più grandi si trasferirono, tutto ricadde sulle sue spalle e su quelle dell’altro fratello.

Il suo sogno di rendere gli altri più felici, sembrava dover essere abbandonato, invece… il nostro protagonista, che chiameremo Elias, quando si rifugiava nella fattoria insieme a tanti animali, continuava ad alimentare questo suo sogno e giorno dopo giorno, sotto la fatica del lavoro e l’impossibilità di andare a scuola, un mondo all’apparenza fantastico si andava a creare nella mente del piccolo Elias.

Ecco un nuovo trasferimento, una città più grande. Finalmente Elias avrebbe potuto andare a scuola, non avrebbe più dovuto lavorare ore e ore in fattoria… avrebbe potuto giocare con altri ragazzi, avrebbe potuto realizzare il suo sogno… invece… anche questa volta il nostro protagonista si ritrovò a doversi alzarsi a notte fonda tutti i giorni, perché suo padre aveva l’appalto della distribuzione di due quotidiani e qualcuno doveva pur consegnarli. Inizia così un nuovo capitolo che chiameremo “il ragazzo dei quotidiani”, e non ancora “il sogno realizzato”. Le giornate si rincorrono velocemente tra consegna dei giornali, scuola, qualche dormita qua e là e un sogno sempre più lontano all’orizzonte.

Chi di voi avrebbe avuto la forza e la capacità di continuare a sognare di “poter rendere il mondo migliore”? Solo chi sa sorridere alla vita da un orecchio all’altro quando tutto sembra andare nella direzione contraria. Elias sapeva sorridere in un modo incredibile!

Il suo ottimismo era contagioso e sapeva appassionarsi a tutte le attività che svolgeva. Un incontro su tutti sembrò cambiare la sua vita. Ok, avete già capito che anche questa volta le cose non sono andate per il meglio… ma lasciatemi raccontare che siamo circa a metà della storia (e come sapete tutte le fiabe finiscono con il lieto fine).

Riprendiamo dai qui: un incontro su tutti sembrò cambiare la vita di Elias. Ub era il nome di questo personaggio sopra le righe, che aveva la caratteristica di riuscire a realizzare con una semplice matita tra le mani, tutto ciò che la sua fantasia e quella degli altri poteva immaginare: era un talentuoso disegnatore.

Credi che Elias si fece scappare l’occasione di poter tramutare in realtà il suo sogno? Assolutamente no. Ebbe inizio un rapporto di amicizia, lavoro e scambio di idee tra Ub e Elias che mise le basi per il grande sogno! Un sogno che adesso è realtà e di cui anche voi fate parte.

Ancora una attimo di pazienza, non siate così curiosi… adesso vi spiego tutto e allo stesso tempo arriviamo alla fine di questa incredibile storia. Sì, sì, vi spiego anche cosa andò male dopo l’incontro con Ub.

Dovete sapere che i due amici entrarono subito in una delle più importanti agenzie di pubblicità del mondo e iniziarono a realizzare qualche disegno insieme. Partirono proprio dalla realizzazione di un personaggio. Elias in queste invenzioni era straordinario, possedeva dentro di se una fantasia ineguagliabile che, insieme al talento di Ub, dette vita ad un simpatico coniglio con lunghe orecchie, un musetto lungo, un nasino nero e un sorriso contagioso (come quello che tutti i giorni Elias era solito fare alla vita, ricordate?).

Subito questo coniglio ebbe fortuna tra le pubblicità, tra i fumetti e tra i primi cartoni muti… ebbe così successo che venne ribattezzato il coniglio fortunato. Tanta fortuna però non portò a Elias. Che vide subito infranto il suo sogno.

I proprietari dell’agenzia di pubblicità, visto il successo, misero alle strette Elias. Il coniglietto che aveva realizzato legalmente era loro ed Elias era costretto a produrre, insieme ad Ub, quello che i padroni volevano e non il suo sogno.

La situazione era davvero difficile. Ancora una volta Elias si era ritrovato senza nulla, anzi di più, derubato della sua immaginazione e della sua fantasia.

Egli possedeva però la chiave numero uno per il successo: perseverare nell'azione. Sapeva entusiasmare le persone così tanto che riuscì a far realizzare ad Ub una media di 705 disegni al giorno, fuori orario di lavoro ovviamente.

Sì, sì, era iniziata la contromossa… Elias stava per realizzare il suo sogno e questi erano gli ingredienti: un nuovo personaggio, una storia divertente (come quelle che solo lui sapeva inventare), delle musiche bizzarre… il tutto presentato ad un grande pubblico.

Immaginate un cinema di New York degli anni ’20 pieno di pubblico interessato a guardare un film di guerra. È questa la scena della realizzazione del sogno di Elias. Finito il film, quelle persone non potevano affatto immaginare che sarebbero entrate, grazie a Elias, nella storia. Stavano per vedere qualcosa di spettacolare. Un piccolo short animato avrebbe cambiato la loro vita e concluso magicamente la serata.

Tutti uscirono entusiasti, la gente non parlava che di questo nuovo personaggio, era nata una star che conquistò subito le prime pagine di tutti i quotidiani.

Elias era entrato nella storia non come una persona importante, ma come un mito: aveva intuito che bastavano modificare alcune caratteristiche del “suo” coniglio fortunato; accorciargli le orecchie, arrotondargli il muso e potenziare quell’incredibile sorriso per ottenere quello che oggi viene chiamato da tutti: MICKEY MOUSE!

Il resto della storia tutti la conosco e l’hanno in qualche modo vissuta in prima persona.

Walter Elias Disney entra nel mito e realizza il suo sogno: toccare gli altri in modo particolare, rendere gli altri più felici e creare un sogno reale!

Solo un ultimo aneddoto: per ottenere il finanziamento per il suo sogno di creare “il luogo più felice del mondo” dovette presentarsi in 302 banche che rifiutarono il finanziamento perché lo ritenevano pazzo… non era di certo realistico pensare di poter rendere felice la gente creando un parco di divertimenti in mezzo ad un aranceto e facendo pagare la gente non solo per arrivarci, ma anche per entrarci.

L’ottimismo di Walter (ormai lo posso chiamare così) superò centinaia di no, perché “Disneyland is a work of love”… un lavoro d’amore e Walt Disney sapeva che si può “immaginare, creare e costruire il luogo più meraviglioso della terra ma occorreranno sempre le persone perché il sogno diventi realtà”.

Secondo te questa storia merita un film? Cosa ne pensi? Ti ha insegnato qualcosa?

sabato 1 gennaio 2011

Giovani e il 2011

È iniziato un nuovo anno e probabilmente per molte persone non è cambiato nulla.

Io vorrei che a te cambiasse la vita. Vorrei che tu partissi con il piede giusto questo 2011 che riuscissi ad essere felice. Lo puoi fare! Il segreto?

Non ho una formula magica, quella puoi chiederla a Harry Potter, o meglio alla sua amica Hermione che non ne sbaglia una…

Se vuoi qualcosa di concreto, di divertente e che veramente potrebbe cambiarti la vita allora non smettere di leggere… sono solo semplici consigli, ma la maggior parte delle volte è nelle cose semplici che si nasconde la verità. A te la scelta!

Sono sicuro che sei uno di quelli che sta continuando a leggere… ti informo che hai già messo uno smile sul tuo percorso. Non mollare!

Ecco qualcosa che può rivoluzionare la tua vita, farti raggiungere i tuoi obiettivi e probabilmente farti capire meglio chi sei e cosa ti può rendere felice:

  1. Prendi un bel foglio di carta (bianco, colorato… del colore che preferisci).
  2. Posiziona il foglio in orizzontale davanti a te (è il modo più corretto da un punto di vista spaziale, non te l’hanno mai detto? Sicuramente però ti sarai accorto anche tu che non abbiamo gli occhi uno sopra l’altro, ma disposti in orizzontale)
  3. Ora è vuoto, ma presto sarà pieno delle tue idee e dei tuoi obiettivi… non male come idea vero? Alla fine dovrai aver riempito ogni spazio.
  4. Inizia dal centro: disegna te stesso, una tua caratteristica, qualcosa che ti piace o semplicemente scrivi il tuo nome (è ciò di più prezioso che abbiamo, ma adesso non c’è tempo per soffermarci su questo). Personalizza la scritta del tuo nome: molti si chiamano Marco, Luca, Elisa… ma sono uno è quel Marco, quel Luca e quell’Elisa specifici.
  5. Hai riempito circa 3x5 cm del foglio? Aggiungi colori, rilievi, decorazione e tutto quello che più ti piace.
  6. Adesso inizia il bello: fai dei rami, delle linee curve che partono dal centro (dal disegno che hai fatto) e vanno verso l’esterno, come dei raggi.
  7. Sopra a ognuno di queste linee scrivi un ambito della tua vita: famiglia, interessi, lavoro, studio, tempo libero, sport, formazione, ambizioni, progetti, viaggi…
  8. Inizia con 6 rami: 3 sulla parte sinistra e tre su quella destra del foglio. In questo caso dovrai scegliere gli ambiti più importanti della tua vita.
  9. Ora concentrati su un singolo ramo e aggiungici all’estremità degli altri rami più piccoli, sempre verso i margini del foglio.
  10. Qui dovrai scrivere tutti gli obiettivi, le mete, le idee che hai su quell’ambito e che vuoi raggiungere o migliorare. Per esempio: nel ramo formazione potresti aggiungere: corso di lingua (e specificare quale), master in…, laurea in…, corso di public speaking e così via.
  11. Quando hai fatto la stessa cosa per tutti i rami/ambiti della tua vita, avrai quasi finito. Aggiungi un ultimo ramo. Sarà quello dei VALORI.
  12. Scrivi su quest’ultimo ramo tutti i valori che per te sono importanti. (Se vuoi qualche dritta su questo argomento puoi vedere qui).

Ecco fatto. E’ tutto per il momento.

So che adesso avrai mille domande: a cosa mi serve? Perché ti ho fatto fare tutto questo? Come mi cambia la vita un foglio di carta?

Semplicissimo: se hai fatto un buon lavoro e sei stato sincero con te stesso, probabilmente ti sei accorto che alcuni ambiti della tua vita sono a zero (magari lo sport). Ecco da dove partire.

Prendi il foglio e mettilo in una parete che vedi spesso. Sarà la giuda per quest’anno.

Ah… una cosa in più: potrai sempre aggiungere nuovi obiettivi, modificare quello che hai scritto, fare un nuovo foglio, ma l’importante è che tu inizi subito a fare il primo passo verso la felicità. Se hai realizzato tutti i 12 punti sopra, allora lo hai già fatto. Continua così.

Adesso spazio ad un augurio speciale!

«Il mondo è di chi lo ama e sa meglio dargliene la prova» diceva François Xavier Nguyen van Thuân. Ama prima di tutto te stesso e metti a frutto ciò che ti è stato dato. Non passare solamente in questo mondo, ma dagli la prova della tua esistenza!

BUON ANNO NUOVO!