giovedì 20 gennaio 2011

Comunicazione e giovani

Una delle tre aree sulla quale puntiamo per realizzare il nostro progetto di “creare e trasmettere una corrente positiva di valori tra i giovani” è la COMUNICAZIONE.

Non possiamo non comunicare! Ecco cosa dice il primo assioma della comunicazione. Ognuno di noi non può fare a meno di comunicare. Pensate a quante volte il silenzio è comunicazione: una pausa, messa al punto giusto, della durata giusta, né troppo corta, né troppo lunga, lascia un messaggio in chi ascolta molto più forte di mille parole.

Ognuno di noi dovrebbe fare qualcosa, impegnarsi per riuscire a comunicare ed imparare a farlo al meglio. Esistono molti corsi per migliorarsi in questo, si possono leggere molteplici libri, ma il consiglio migliore per aumentare la capacità di comunicare in pubblico è quello di buttarsi e provare, riprovare e riprovare! L’esperienza, supportata dalla conoscenza teorica, è l’arma vincente.

Tu come ti senti sotto questo aspetto? Ti ritieni un grande comunicatore? Sei capace di farti capire? Quanto vale quello che dici ai tuoi amici e a chi ti circonda? Riesci a farti ascoltare? Riesci soprattutto ad ascoltare? Sì, proprio così: sei bravo ad ascoltare? Una caratteristica del comunicatore è il saper ascoltare, saper rispondere alle esigenze di chi ti sta davanti. Non solo ascoltare con le orecchie, ma con gli occhi, con il corpo, con il cuore…

Perché è così importante per l’uomo la comunicazione? Questa risposta può darcela l’antropologia… wow che parolona…. non preoccuparti, significa semplicemente che dobbiamo chiedere la risposta a questa domanda a chi si occupa di quella particolare scienza che studia l’uomo dal punto di vista sociale, culturale, fisico, scendendo in profondità fino a toccare e descrivere la nostra natura umana. Che lavoraccio non trovi? Interessante però.

Grazie all’antropologia possiamo capire, per esempio, che la comunicazione si basa sul linguaggio che nell’uomo ha tre funzioni: descrittiva, comunicativa ed esistenziale. Mentre le prime due funzioni (descrittiva e comunicativa) si capiscono al volo, la terza è più complicata. Proprio questa funzione esistenziale ci fa capire che l’uomo (ognuno di noi) quando comunica, trasmette se stesso, la propria interiorità, ciò che è veramente. Non solo. Comunicando, l’uomo esce da se stesso, supera i proprio limiti, può persino superare i limiti di tempo e spazio (descrivendo eventi passati o anticipando il tempo con descrizioni del futuro)…

Ecco perché in molti definiscono la comunicazione un “mettere in comune qualcosa”.

Mi rimane una domanda: la comunicazione può essere considerata neutra? Se non lo è, come possiamo imparare a comunicare bene il bene? A trasmettere qualcosa di positivo?

Avrei voluto dire qualcosa anche sui mass-media, che sicuramente occupano una buona fetta nel campo della comunicazione, ma sarebbe diventato un post troppo lungo… per oggi basta… per quanto riguarda i mezzi di comunicazione ci diamo appuntamento in un prossimo post (ops… abbiamo appena comunicato il futuro).

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