giovedì 31 maggio 2012

Consapevolezza di sé

René Magritte - La condizione umana - 1935
Che cosa significa avere consapevolezza di sé? Ci sono diversi modi di intendere questo concetto, perché non è semplice dare una definizione unitaria e universale di ciò che intendiamo per consapevolezza. Alcuni parlano di autoconsapevolezza, altri di consapevolezza interna ed esterna, altri ancora di tutto questo e qualcosa in più...

Se volessimo semplificare al massimo, senza entrare in distinzioni e suddivisioni particolari, potremmo parlare di consapevolezza come l'avere coscienza di qualcosa, il rendersi conto di qualcosa che c'è. La consapevolezza di sé quindi si può intendere come il rendersi conto di se stessi.

Ma che difficoltà c'è in questo? Quanto ci vuole a rendersi conto che si esiste? Come si fa a non avere coscienza di sé?

Sembra davvero facile. Eppure viviamo immersi nella grande problematica dell'autostima, circondati da persone, in modo particolare giovani, che considerano se stessi meno di un calzino sporco, che si butterebbero nel cestino da sole se solo avessero la forza per farlo.

L'autostima parte proprio dalla consapevolezza di se stessi e non intesa come il semplice rendersi conto che si esiste e si è vivi, ma sentirsi, conoscersi, entrarsi dentro per capirsi ed accettarsi. Per far questo si devono considerare alcuni aspetti.

mercoledì 30 maggio 2012

Tutto è competizione!


Molte volte oggi assistiamo all'instaurarsi di alcuni dogmi sociali e culturali che si impongono nella gente, soprattutto nei giovani, attraverso il pensiero di alcuni. Uno di questi si può tradurre con queste tre parole "Tutto è competizione!".

In questi giorni, i vari episodi drammatici che sono avvenuti nella nostra Italia, ci possono far riflettere su cosa ci sia di vero in questo moderno imperativo: "Tutto è competizione!".

Il ragionamento è molto ampio e molto complesso, c'è chi ci dice ogni giorno che dobbiamo lottare tra uomini per ogni cosa; per tutto dobbiamo competere (per un tetto, per il pranzo e la cena, per la carriera, per la famiglia, per i figli, per riprodurci...). Competere, lottare, usare la forza per sopravvivere!

È naturale pensare questo, "fa parte della nostra natura", dicono in molti. Dopotutto, gli animali sembrano comportarsi così, la legge della savana è questa "corri per non essere mangiato", "mangia senza essere mangiato", "lotta per conquistarti un ambiente adatto", "crea alleanze per poter vivere".

Semplice, chiaro e visibile. Allora che fare?